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Giulianova. Pietro Quaranta, un giuliese medaglia d’Argento al Valor Militare

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Giulianova. In occasione della festa dell’Artiglieria che si svolgerà domenica 11 giugno 2017 nella chiesa di Santa Maria a Mare, nel quartiere dell’Annunziata di Giulianova, con il seguente programma: ore 10,00 accoglienza degli ospiti e aperitivo; ore 10,30 deposizione della corona al “ritrovato” quadro dei caduti giuliesi della 1° guerra mondiale e alle ore 10,45, celebrazione della Santa Messa e lettura della preghiera dell’Artigliere. Al termine, benedizione finale e scioglimento dell’assemblea, mi sembra giusto ricordare la figura di questo giuliese proprio nel giorno della festa del suo corpo militare.

Nome e cognome sull'album/quadro dei caduti giuliesi.

Nome e cognome sull’album/quadro dei caduti giuliesi.

Pietro Quaranta, un giuliese medaglia d’Argento al Valor Militare

Di Walter De Berardinis **

Giulianova. Pietro Quaranta nasce il 22 novembre 1894 a Giulianova nella casa posta in Via per Mosciano, al numero civico 30, nella parte alta della città. Figlio del 33enne Giuseppe, agricoltore e della 30enne Diana Domenica, anch’egli contadina. Furono Emidio Paolone e Raffaele Del Nunzio, noti proprietari, a testimoniare con il papà Giuseppe l’avvenuta nascita di Pietro.

La motivazione

La motivazione della concessione della medaglia.

Al compimento del 18mo anno di età, fu inserito nella lista di leva della classe 1894 e chiamato per la visita di leva nel 1912 al Distretto Militare (n° 10) di Teramo, con il numero 278. La commissione medica così lo descrisse: alto 1,64, con capelli e occhi castani, illetterato e di professione contadino. Fu giudicato idoneo per la 1° categoria e successivamente posto in congedo il 17 luglio 1914, con residenza a Mosciano Sant’Angelo. Il 7 settembre 1914 fu richiamato alle armi e il 26 settembre dello stesso anno viene inquadrato nell’artiglieria a cavallo – nel reparto batterie.

Lapide di C.so Garibaldi - Duomo di San Flaviano

Lapide di C.so Garibaldi – Duomo di San Flaviano

Il 5 giugno 1915, dopo mesi di duro addestramento, raggiunse i territori in stato di guerra e il 19 aprile viene trasferito nel deposito della scuola di tiro bombardieri di Susegana. Infatti, agli inizi del 1916, il governo diede ordine di istituire dei reparti bombardieri all’interno dell’artiglieria. Da quella scuola usci Pietro (uno dei 170.000 soldati addestrati) con il 13° gruppo bombardieri aggregati al 30° Reggimento Artiglieria da Campagna Territoriale da 8 batterie; ed ognuna composta da: 12 bocche di fuoco e cavalli per il trasporto. Nella nona battaglia dell’Isonzo (31 ottobre-4 novembre), tra il Regno d’Italia e l’Impero asburgico, il nostro concittadino Pietro rimarrà gravemente ferito proprio il primo giorno della cruenta battaglia, il 31 ottobre a Oppacchiasella (oggi Opachiasella, Slovenia), paese sloveno sul Carso. Purtroppo, il 3 novembre 1916, alle 3,00 del mattino, si spegneva nell’ospedale da campo (di oltre 100 posti letto) n° 060, per le gravi ferite riportate il 31 ottobre sul campo di battaglia. Doveva compiere, dopo pochi giorni, 22anni. Il referto medico, poi trascritto dal giovane Tenente d’amministrazione dello stesso ospedale da campo, Giuseppe Accorinti, cosi descriveva il povero artigliere sul registro dei morti a pagina 71 e numero progressivo dei morti numero 286: morto in seguito a peritonite da ferita d’artiglieria all’addome, ferite multiple alla testa, al torace ed ai piedi per fatto di guerra. Il povero Pietro fu sepolto a Gradisca d’Isonzo in Friuli Venezia Giulia, quasi al confine con la Slovenia. Gli alti comandi, visto il valore e l’ardimento dimostrato, gli conferirono la Medaglia d’Argento al Valor Militare con la seguente motivazione: Quaranta Pietro, da Giulianova (Teramo), soldato raggruppamento bombardieri, gruppo, batteria, n° 34747 matricola – Non essendo nella sua qualità di attendente obbligato ai servizi di batteria, si offriva spontaneamente ad uscire in ricognizione per constatare i danni prodotti dalle nostre bombarde. In altre circostanze, offertosi pure volontariamente al servizio di un pezzo, veniva mortalmente ferito, e mentre lo trasportavano al posto di medicazione si rammaricava di non poter più prestare l’opera sua alla batteria. – Oppacchiasella, 31 ottobre 1916. Oggi, grazie all’interessamento dell’Associazione Nazionale Artiglieri d’Italia – sezione di Giulianova-Teramo, presieduta dal Ten. A. (cong.) Rosario Cupini, il suo nome verrà ricordato sul monumento all’artigliere, di prossima costruzione, nel quartiere dell’Annunziata. Ad oggi, non abbiamo trovato eredi diretti dell’artigliere e neanche riusciamo a fare un albero genealogico della famiglia vista che all’epoca i genitori e altri familiari si spostarono nel vicino comune di Mosciano Sant’Angelo (TE).

**Walter De Berardinis

Commissario provinciale dell’Istituto Nazionale per la Guardia d’Onore

alle Reali Tombe del Pantheon di Roma

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Giulianova. Sabatino Acquarola, soldato morto a Lonigo per malattia

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Sabatino Acquarola, morto e dimenticato dalla sua città

Di Walter De Berardinis

Soldato Sabatino Acquarola del 130° reggimento Fanteria

Giulianova. Sabatino Acquarola nasce a Giulianova il 29 marzo 1883 alle 9,14 nella casa posta in Via per Mosciano al civico 44, dal papà Luigi e la mamma Filomena Scrivani entrambi agricoltori; saranno Francesco Tribuiani, sarto e il custode Filippo Di Marco a testimoniare in comune l’avvenuta nascita. Nel 1901 viene inserito dal Sindaco, Francesco Ciafardoni, nella lista di leva ed inviato a visita nel Distretto Militare di Teramo (numero 10). Così verrà descritto dalla commissione medica: alto 1,58, capelli e occhi castani, illetterato ed inserito nella lista leva della classe 1883 al numero 300.

libro d’oro dei caduti italiani nella grande guerra “Abruzzo e Molise – (Volume II)”, pagina 2, numero 18

Il 4 luglio, dopo tre anni di leva, viene posto in congedo illimitato. Intanto conosce e sposa Splendora Nepa e decide di emigrare fuori dall’Italia; arriverà negli USA il 19 ottobre 1908, partito da Napoli con la nave passeggeri Indiana con il numero 101845050580 e cuccetta numero 336. . Richiamato alle armi per la mobilitazione del R.D. del 22 maggio 1915 – circolare 370 del G.M. e 394 del 1916 non si presenta il 10 luglio 1916 perché all’estero. Solo il 12 agosto si presenterà nella sede del corpo, ma pochi giorni viene mandato in licenza straordinaria di convalescenza di 60 giorni in seguito a rassegna. Il 19 ottobre si presenta al Distretto Militare per poi essere destinato alla sede di pace del 82° reggimento fanteria – Brigata Torino. Dopo alcuni mesi di addestramento, il 7 marzo 1917 giunge al fronte unendosi al 130° reggimento fanteria (deposito 81° fanteria) – Brigata Perugia, nei settori tra Monti Zebio e Colombara, nella zona del vicentino. Probabilmente, il soldato Sabatino Acquarola, contrare una malattia per cui verrà trasportato nelle retrovie dove morirà nell’Ospedale Civile di Lonigo il 24 maggio 1917, all’età di 34anni, poi sepolto nello stesso comune. Oggi viene ricordato nel libro d’oro dei caduti italiani nella grande guerra “Abruzzo e Molise – (Volume II)”, pagina 2, numero 18; nella foto degli anni ’20 “Eroi caduti per la patria” e nel libro di Francesco Manocchia “Quando c’era la guerra”. Per una serie di errori di trascrizioni e dimenticanze dell’epoca, non fu mai citato nella lapide dei caduti posta sulla facciata ovest del Duomo di San Flaviano. Con questo articolo spero di aver riparato questa grave lacuna. Continua…..

Walter De Berardinis

walterdeberardinis@gmail.com

Lapide del Duomo di San Flaviano . prima colonna dei morti del 1917 – manca il nome di Sabatino Acquarola

Lapide del Duomo di San Flaviano . Seconda colonna dei morti del 1917 – manca il nome di Sabatino Acquarola

Ecco le altre puntate

Biagio Abbondanza

Pietro Quaranta

 

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Giulianova. Il Sottotenente Fernando Leone morto in Slovenia

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di Walter De Berardinis*

Tra i fiori il ciliegio, tra gli uomini il guerriero.

(Proverbio giapponese)

Fernando Leone nella foto ufficiale degli Eroi Caduti per la Patria di Giulianova

Giulianova. Fernando, Giuseppe, Pasquale, Giulio, Raffaele Leone, nasce il 22 novembre 1889, alle ore 11,15, nella casa posta in Via per Mosciano (oggi Via Migliori) al civico 1, dal 33enne musicista Luigi Leone e dalla benestante, donna Anna Algeste; saranno Gaetano Mastrocola e Raffaele Del Nunzio, entrambi notabili giuliesi, davanti al Sindaco facente funzioni il Cavalier Battista De Luca, a registrare e testimoniare l’avvenuta nascita di Fernando. Nel 1907, l’allora Sindaco Giuseppe De Bartolomeis, iscrive d’ufficio il giovane nella lista di leva del 1889 al numero 211; successivamente viene giudicato idoneo al servizio militare con la seguente descrizione sanitaria del militare: alto 1,65 – torace 0,88, capelli ondulati e neri, naso aquilino, mento giusto, occhi castani, colorito pallido, dentatura sana, sa leggere e scrivere correttamente.

Fernando Leone

Soldato di leva di 1° categoria classe 1889 proveniente dal Distretto Militare di Teramo (numero 10) al numero di matricola 23971, già riformato e rivisitato a senso del Decreto Luogotenenziale del 16 gennaio 1916 e lasciato in congedo illimitato il 28 aprile 1916 e chiamato alle armi il 29 aprile. Il 16 maggio giunge nel deposito del 2° reggimento artiglieria pesante campale con sede a Vicenza (caserma Chinotto).

FERNANDO LEONE

Il 1 ottobre entra nella scuola militare di Caserta (la Nunziatella). L’11 marzo 1917 è Aspirante ufficiale di Complemento nel deposito reggimento fanteria Bologna; il 18 marzo viene inviato al fronte; il 25 marzo è con il 119° reggimento fanteria Brigata Emilia sul settore Valerisce, a est della città di Gorizia. Il 15 maggio, durante la X° battaglia dell’Isonzo, il suo reggimento si trova a Castagnavizza – casa diruta e il 16 maggio conquista “quota 126”; durante la battaglia il giovane Fernando Leone, alle ore 10,30, all’età di 27anni, perderà la vita a nord di Grazigna o/e Grassigna (Grčna in sloveno) oggi località della Slovenia (moriranno 30 ufficiali e 850 soldati). Sarà il Tenente Gaetano Guizzardi, responsabile del registro dello stato civile del 119° reggimento, nel II° fascicolo, pagina 52, numero progressivo deceduti 348, che scriverà: morto in seguito a ferita alla fronte da scheggia di granata nemica per fatto di guerra, sepolto in questo luogo, come risulta dal verbale di morte 145 firmato dai soldati Vittorio Calore, Giuseppe Venturini, Gino Lei, Eugenio Noseva e il Tenente Colonnello Virginio Pizio. La nobildonna, Contessa Isabella Acquaviva d’Aragona, sulla rivista “il Ponte di Pisa”, nell’edizione sabato-domenica 22-23 settembre 1917, ricorderà il giovane Fernando per via dell’antica e solida amicizia che legava la famiglia Leone e gli Acquaviva d’Aragona (articolo ritrovato e donato dallo storico Sandro Galantini al pronipote Alessandro Venieri).

Articolo ritrovato e donato da Sandro Galantini al pronipote Alessandro Venieri

Il 9 gennaio 1918 fu Laureato ad honorem in Giurisprudenza, quale scritto al IV anno di corso 1915/1916 a Bologna (fascicolo 7064), proveniente dall’Università di Roma 1912/13 I anno. Con il bollettino ufficiale del Regno d’Italia del 1919 paragrafo 5057, arrivò anche la nomina a Sottotenente di complemento nell’arma di fanteria con anzianità del 20 maggio 1917, effettivo per mobilitazione al deposito fanteria di Napoli sud, era il 29 agosto 1919; il suo nome fu inserito nell’Albo d’Oro dei caduti “Abruzzo e Molise, Volume II, pagina 426 e numero caduto 24, oggi online sul sito www.cadutigrandeguerra.it ; la sua foto fu stampata sulla foto di gruppo ” Eroi Caduti per la Patria”

Albo d’Oro

anche il giornalista Francesco Manocchia scrisse il suo nome nel libro “I Salmi della patria” e poi ristampato e aggiornato nelle ricerche del sottoscritto “Quando C’Era la Guerra” con l’Artemia editrice; il suo nome campeggia anche sulla lapide posta sul lato est del Duomo di San Flaviano a Giulianova e nel saggio “Su due fronti, Giulianova e i giuliesi durante la Grande Guerra” di Sandro Galantini nella rivista “Aprutium”; anche la Provincia di Teramo, sul sito www.lagrandeguerra.provincia.teramo.it, a cura di Dimitri Bosi, ricorda Fernando Leone. Dal 1938, anno della costruzione del Sacrario dedicato ai caduti della Prima guerra mondiale, le sue spoglie riposano a Oslavia, frazione di Gorizia. Custodisce i resti di 57.741 soldati (36.000 ignoti), quasi tutti italiani e 540 austriaci. Continua….

Lapide Duomo di San Flaviano con il nome del caduto sbagliato

Il Sacrario di Oslavia – Gorizia

Un particolare ringraziamento va a Alessandro Venieri, Carlo Di Marco e Sandro Galantini, per aver custodito documenti e foto di questo giovane caduto giuliese.

Ecco le altre puntate

Biagio Abbondanza

Pietro Quaranta

Sabatino Acquarola

 

 

© Walter De Berardinis*

ricercatore sui caduti giuliesi nella Grande Guerra

walterdeberardinis@gmail.com

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Giulianova. La “nostra” Renèe Graziani rappresenterà l’Abruzzo al reality “Influencer Girls “

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Renée Graziani

Giulianova. La giuliese Renee Graziani, fashion blogger e influencer, è stata selezionata per partecipare ad un programma televisivo per rappresentare l’Abruzzo. Il programma, “Influencer Girls “, è un reality tv a cura di Devis Paganelli , Alessio Tagliento e Diego Cajellie, andrà in onda sul canale 143 del digitale terrestre “Fashion tv”. Il reality al femminile coinvolgerà 30 influencer da tutta l’Italia che hanno tra i 25mila e 1 milione di followers , la “nostra” Renèe rappresenterà l’Abruzzo da Giulianova. Le ragazze, per un periodo di Luglio, con ” Aspettando Influencer Girls ” e poi tutto il mese di Ottobre 2017, saranno riprese quotidianamente in video. In questi video verrà mostrata la vita da influencer: dove vanno , cosa fanno , la loro città , i loro posti preferiti e le loro amiche, sia individualmente che a squadre. La vincitrice, potrà aggiudicarsi 25mila euro per un mini film autobiografico, la conduzione della seconda edizione di Influencer Girls 2018 e altri premi messi in palio dalla produzione. Tra il 30 giugno e il 1 luglio saranno ufficializzati tutti i nomi delle partecipanti.

giulianovanews.it

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Giulianova. Il soldato Michele Angeloni morto nella città del film “Salvate il soldato Ryan”

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Se i miei soldati cominciassero a pensare, nessuno rimarrebbe nelle mie file

(Federico II, Re di Prussia)

di Walter De Berardinis*

Nella lapide del Duomo di San Flaviano non viene ricordato il soldato giuliese Michele Angeloni

Giulianova. Michele Angeloni nasce alle ore 16,29, del 3 aprile 1898 a Giulianova in via Muzii, dal 42enne Antonio e da Caterina Formiconi, entrambi agricoltori giuliesi. Sarà il 45enne Emidio Paolone, proprietario e l’impiegato 25enne Luigi Petrini, a testimoniare l’avvenuta nascita del bambino. Nel 1916, per la sua classe di appartenenza 1898, il Sindaco Giuseppe De Bartolomeis, iscrive il giovane Angeloni nella lista dei giuliesi destinati alla visita di leva nel Distretto Militare (numero 10) di Teramo. Fu subito arruolato come soldato di 1° categoria al numero di matricola 9575 con la seguente descrizione dei medici militari: alto 1,62 – torace 0,83, capelli e occhi castani, dentatura sana, professione agricoltore, sa leggere e scrivere. Il 19 gennaio 1917 viene lasciato in congedo illimitato; il 26 febbraio viene chiamato alle armi; il 23 marzo arriva nel deposito del 51° reggimento di fanteria Perugia – Brigata Alpi; il 22 giugno arriva al fronte ed inquadrato nel 205° reggimento fanteria, Brigata Lambro, costituita nell’aprile 1916 con i reparti disciolti del 7° e 67° reggimento fanteria e il 16 luglio viene spostato nel 206° reggimento fanteria, sempre della Brigata Lambro. Michele Angeloni, nella XI° battaglia dell’Isonzo, partecipa alla conquista di quota 200 di Monte San Marco nel goriziano – Regione Friuli Venezia Giulia, durante i violenti scontri e nonostante l’avanzata con la conquista di alcune posizioni, Angeloni cadrà prigioniero il 19 agosto 1917 ed il giorno successivo viene deportato in un campo di concentramento tedesco. I campi erano gestiti da 25 distretti di Corpo d’Armata, così come era suddivisa l’allora Germania. Il povero Angeloni fu portato i un Kriegsgefangenenlager, così si chiamavano i campi, con acronimo KGFL, per soli soldati semplici e sottufficiali e denominati campi di unità, Mannschaftslager.

Il nome di Michele Angeloni sull’Albo d’Oro dei caduti della 1° Guerra Mondiale

Il 25 gennaio 1919, cioè dopo 17 mesi di prigionia, viene liberato dai tedeschi dopo l’armistizio di Villa Giusti a Padova il 3 novembre fra l’Impero austro-ungarico e l’Italia. Il povero soldato giuliese invece di rientrare in Italia finisce per una sorta di disguidi, nell’Ospedale marittimo militare della città portuale di Cherbourg, nella regione francese (nord) della Bassa Normandia del dipartimento della Manica, il 25 gennaio 1919. Pensate che questo porto francese è stato teatro di molti fatti storici: attraccò la nave con le spoglie di Napoleone Bonaparte, dopo l’esilio di Sant’Elena; nel 1912 fu il secondo scalo del Titanic prima della tragedia; nel 1944 la città fu teatro di guerra tra gli alleati e i tedeschi nella famosa operazione “Overlord” come avamposto dopo gli sbarchi degli angloamericani. La battaglia è stata ben rappresentata nel film del 1998 “Salvate il soldato Ryan” del regista americano Steven Spielberg (premio Oscar per la miglior regia). Purtroppo, il soldato giuliese, dopo aver contratto l’influenza spagnola, morirà il 4 febbraio 1919. Fu sepolto temporalmente a Cherbourg. Successivamente, dopo la fine del conflitto, fu traslato nel cimitero militare italiano di Bligny, dipartimento della Marna, nord-est della Francia.

Salvate il Soldato Ryan 1998

Oggi la sua tomba si trova nel riquadro 6, fila R, tomba 20. E’ il più grande cimitero militare italiano della 1° guerra mondiale in Francia. Si estende per 3,5 ettari con 3453 soldati sepolti. Solo il 15 luglio 1924, il messo comunale, il ragioniere Raffaele Silvestri, delegato dal Regio Commissario prefettizio, Ermanno Colucci, riceverà la nota dalla Repubblica francese tramite traduzione del Ministero della Guerra italiano, dell’avvenuto decesso del soldato giuliese a firma dell’ufficiale di 1° classe, Edoardo Ledeutu.

Cimitero Militare Italiano di Bligny – fonte Ministero della Difesa Italiano

Oggi il suo nome è inserito nell’Albo d’Oro dei caduti “Abruzzo e Molise, Volume II, Pagina 14, numero 13, oggi online sul sito www.cadutigrandeguerra.it; il suo nome fu stampato sulla foto di gruppo ” Eroi Caduti per la Patria di Giulianova”; purtroppo il giornalista Francesco Manocchia non scrisse il suo nome nel libro “I Salmi della patria”, compensai questa lacuna nelle ricerche del sottoscritto “Quando C’Era la Guerra” con l’Artemia editrice, scrivendo il suo nome; il suo nome non campeggia neanche sulla lapide posta sul lato est del Duomo di San Flaviano a Giulianova. Essendo sepolto fuori i confini nazionali, il Ministero della difesa, previa richiesta, può traslare i resti del nostro concittadino naturalmente sostenendo le spese. Continua..

Ecco le altre puntate

Biagio Abbondanza

Pietro Quaranta

Sabatino Acquarola

Fernando Leone

 

 

© Walter De Berardinis*

ricercatore sui caduti giuliesi nella Grande Guerra

walterdeberardinis@gmail.com

Quando c’era la guerra di Walter De Berardinis

Album fotografico ufficiale dei caduti giuliesi nella 1° guerra mondiale

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UNIVERSITÀ DI TERAMO: CON ATSC SUMMER SCHOOL 2017 PER AGENTI DI COMMERCIO

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Teramo – Lunedì 10 luglio la facoltà di Scienze della Comunicazione dell’Università degli Studi di Teramo ospiterà la Summer School per la presentazione del corso di laurea triennale professionalizzante per agente di commercio in Scienze della Comunicazione per l’azienda e il commercio.

L’incontro si svolgerà dalle 9.30 alle 17.00, per un’intera giornata dedicata alla presentazione del corso, durante la quale i professori dell’Università di Teramo terranno delle lezioni introduttive per presentare le proprie materie, a cui seguirà una visita guidata della facoltà.

L’evento – giunto alla quinta edizione – ha portato oltre 400 iscritti, di cui 49 già laureati e 80 prossimi al conseguimento del titolo di Dottore nella sessione di laurea autunnale 2017. La realtà costituita, nata come un progetto pilota, si è infatti progressivamente trasformata in un’esperienza senza confini, che coinvolge professionisti provenienti da tutta d’Italia. Un appuntamento che, ogni anno, registra un record di adesioni e sono infatti già oltre 80 gli iscritti a questa giornata di orientamento.

«L’obiettivo che ha convinto la nostra associazione ATSC a concretizzare, in partenariato con l’Università degli Studi di Teramo, questo ambizioso progetto trova realizzazione nel perseguimento della nostra mission, volta a qualificare e fornire un supporto professionale concreto all’agente di commercio e al consulente finanziario, secondo il filo conduttore della formazione continua – spiega il Dottor Franco Damiani, Presidente ATSC -. Il pieno sviluppo del professionista, unitamente all’accrescimento della competitività dei soggetti economici ad esso legati, è, infatti, saldamente connesso alla sua abilità ad avviare e sostenere processi di innovazione e cambiamento; abilità che si consegue efficacemente soprattutto mediante percorsi formativi orientanti alla costante riqualificazione ed alla specializzazioneprofessionale. Grazie al nostro impegno anche la FondazioneEnasarco ha condiviso il progetto, impegnandosi a rimborsare il 50% delle spese per le tasse universitarie».

Il programma dettagliato è il seguente:

9.30 – Arrivo studenti lavoratori
10.00 – 10:30 Accoglienza e registrazione dei partecipanti (consegna badge)
10.30 – 12.30 Interviene

  • Magnifico Rettore, Prof. Luciano D’Amico
  • Preside della facoltà di Scienze della Comunicazione, Prof. Stefano Traini
  • Delegato del Magnifico Rettore all’Orientamento, Welfare e Placement, Prof. Christian Corsi
  • Presidente ATSC, Dott. Franco Damiani
  • Capo Gabinetto della Presidenza Enasarco, Cav. Gaetano Brattoli
  • Direttore Generale Enasarco, Dott. Carlo Bravi
  • Dott. Stefano Lecca, neolaureato in Scienze della Comunicazione per l’azienda e il commercio
  • Direttore Commerciale Dental Trey
  • Direttore Commerciale Axelero

12.30 – 14.00 Pausa pranzo presso la Mensa dell’UniTe

14.00 – Ripresa lavori con la testimonianza di due aziende nazionali

14.20 – Seminario “Semiotica”: Prof. Stefano Traini
14.40 – Seminario “Comunicazione di impresa”: Prof. Christian Corsi

15.00 – Seminario “Logica dell’Argomentazione”: Prof. Raffaele Mascella
15.20 – Seminario “Storia e società del mondo contemporaneo”: Prof. Andrea Sangiovanni
15.40 – Seminario “Tecniche di vendita”, Prof. Marco Galdenzi
16.00 – Chiusura Summer School e consegna degli 
attestati di partecipazione
16:30 – Visita guidata in biblioteca

Per partecipare alla Summer School è necessaria l’iscrizione al sito www.atsc.info.

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Giulianova. Il soldato Paolo Bracone morto alla conquista del Monte Šober in Slovenia

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Non ho idea di quali armi serviranno per combattere la terza Guerra Mondiale, ma la quarta sarà combattuta coi bastoni e con le pietre.

(Albert Einstein)

Di Walter De Berardinis*

Paolo Bracone

 

Giulianova. Il soldato Paolo Bracone nasce a Giulianova l’8 maggio 1897, alle ore 6,30, nella casa posta in Via Provinciale dal 27enne Camillo, agricoltore e Gaetana D’Ambrosio. L’11 maggio fu registrato dall’ufficiale dello stato civile Apollo Caravelli alla presenza dei testimoni: il 44enne Emidio Paolone, benestante e il 21enne Luigi Petrini.  Nel 1915, per la sua classe di appartenenza 1897, il Sindaco Giuseppe De Bartolomeis, iscrive il giovane Paolo nella lista dei giuliesi destinati alla visita di leva nel Distretto Militare (numero 10) di Teramo.

Il nome di Paolo Bracone sull’Albo D’Oro

Fu subito giudicato idoneo come soldato di 1° categoria al numero di matricola 6051 con la seguente descrizione dei medici militari: alto 1,69 e torace 0,79; capelli lisci e color castani; occhi celesti e colorito roseo; professione agricoltore e illetterato. Il 6 maggio 1916 viene posto in congedo illimitato; viene chiamato alle armi il 21 settembre e giunge al deposito del 59° reggimento fanteria – Brigata Calabria il 29 settembre a Civitavecchia, sede di pace. Il 10 febbraio arriva al fronte con il 239° reggimento fanteria / 1° reparto zappatori – Brigata Pesaro, formata nel trevigiano tra Asolo e Maser; il 10 giugno partecipa alla conquista di Monte Zebio; il 21 giugno devono attestarsi per via della controffensiva austro-ungarica; tra gli inizi di luglio e la metà di agosto, il suo reggimento si dispiega tra Foza e Enego per riposare e studiare nuove forme di attacco al nemico. Il 24 agosto, durante la XI° battaglia dell’Isonzo (17-31 agosto 1917), il 239° fanteria giunge a Morano nel goriziano nel pieno della battaglia della Bainsizza, sulle alture del Monte Šober, alle dipendenze della 59° divisione.

Lapide del Duomo di San Flaviano

Il 27 agosto 1917, in località Vertoiba (già Vertoiba in Campi Santi) e oggi in sloveno Vrtojba, frazione del comune sloveno di San Pietro-Vertoiba, il “nostro” Paolo Bracone morirà sul campo per le innumerevoli ferite riportate sul corpo per uno scoppio di una granata. Aveva appena 20anni. Il suo corpo su seppellito sul posto. I testimoni della sua morte furono: il Tenente comandate del reparto E. Parodi, i soldati Ciro Zampretta e Silvestro Capuano, il Tenente medico Pasquale Salero, il Sottotenente Sebastiano Baccarini e il Comandate di reggimento, il Tenente Colonnello Vannini. Solo dopo 14 mesi, i familiari, tramite l’allora Sindaco, furono avvisati della morte del loro congiunto, era il 31 ottobre 1918. Paolo Bracone fu ricordato nel libro del giornalista giuliese Francesco Manocchia “Salmi della patria, in memoria dei nostri eroi”, pubblicato dal tipografo Francesco Pedicone nel 1921; sulla lapide posta a ovest del Duomo di San Flaviano; sull’Albo d’Oro, secondo volume Abruzzo e Molise a pagina 52 e 12° nominativo, oggi online sul sito web www.cadutigrandeguerra.it ; sulla foto ufficiale dell’epoca “Eroi Caduti per la Patria” edita per ricordare i soldati giuliesi; ed infine sul libro “Quando C’Era la Guerra” della Artemia Nova Editrice di Mosciano con ricerche e ampliamento del sottoscritto. Continua…..

Walter De Berardinis

walterdeberardinis@gmal.com

 

*ricercatore storico sui caduti giuliesi nella Grande Guerra.

Ecco le altre puntate

Biagio Abbondanza

Pietro Quaranta

Sabatino Acquarola

Fernando Leone

Michele Angeloni

 

Quando c’era la guerra di Walter De Berardinis

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Brigata Pesaro

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Giulianova. Flaviano Di Donato: un giuliese nell’esercito degli Stati Uniti d’America durante la 1° Guerra Mondiale.

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Giulianova.Ripropongo quest’articolo sul giuliese Flaviano Di Donato perchè questa sera, nella piazza del comune di Roseto degli Abruzzi, riceverò la segnalazione di merito per le ricerche sui caduti abruzzesi nella Grande Guerra. L’articolo che qui ripropongo è stato già pubblicato sul numero 35 della rivista storica “Madonna dello Splendore” curata dalla collega Cinzia Falini. Ringrazio l’ideatore, Enrico Trubiano; l’associazione culturale Obiettivo comune, presieduta da Alfonso Montese e la giuria del premio Vivi l’Abruzzo”, per la segnalazione di merito del premio intitolato a Luigi Braccili, persona che ho conosciuto nella sua attività professionale proprio a Giulianova. Ho tratto molto dal suo libro “Figli d’Abruzzo” e dalla sua rubrica mensile del giornale “Eco di San Gabriele”, tanto che scrisse un profilo di un figlio d’Abruzzo emigrato a Tokyo, mio fratello Chef, Arino De Berardinis. Proprio da Cologna paese è nata la motivazione della ristampa del libro “Quando c’era la guerra” edito dalla casa editrice Artemia Nova di Mosciano Sant’Angelo diretta da Maria Teresa Orsini, dove ci sono le foto e le ricerche sulla famiglia De Berardinis che viveva all’inizio del ‘900 proprio a Cologna. Da quest’ultimo lavoro ho deciso di approfondire un filone poco indagato dalla storiografia locale, i caduti abruzzesi della 1° guerra mondiale.

Walter De Berardinis

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I guerrieri vittoriosi prima vincono e poi vanno in guerra,

mentre i guerrieri sconfitti prima vanno in guerra e poi cercano di vincere.

Sun Tzu, L’arte della guerra

Flaviano Di Donato, 58° fanteria americana

 

 

di Walter De Berardinis

 

Dopo oltre 100 anni dallo scoppio della prima guerra mondiale (1914-1918) e mentre conducevo le ricerche sui caduti giuliesi (ad oggi 120 nominativi censiti) poi pubblicati a corredo della ristampa del libro del giornalista giuliese Francesco Manocchia Quando c’era la guerra (edizioni Artemia di Mosciano Sant’Angelo), ho avuto modo di approfondire la vicenda del caduto Flaviano Di Donato che, oltre ad non avere un proprio foglio matricolare, compariva solo sulle liste di leva del Comune di Giulianova, nell’elenco marmorizzato posizionato sulla facciata del duomo di San Flaviano e nel famoso Albo d’Oro dei caduti della 1a guerra mondiale come soldato nel corpo di spedizione americano.

Cimitero di Mose, dove fu sepolto per l’ultima volta prima di tornare a Giulianova

Flaviano Di Donato nacque a Giulianova il 13 febbraio 1892, alle ore 21.15, in una casa in via per Mosciano (località Colledoro), figlio di Domenico (1861-1933), bracciante e Pasqua Ottavianelli (1861-1944) anche lei bracciante (poi nella sentenza del Tribunale di Teramo 26 ottobre 1915 e con la rettifica in Comune del 30 ottobre 1915, cambierà in Anna Ottaviani/o). Nel 1888 nacque Biagio, Splendora (1890-1979), Francesco (1894-1969), Amalia (1895, che sposerà Nicola Borghese il 6 febbraio 1919), nel 1901 Rosaria, Alessandro (1904-1973), Addolorata (1899-1918, morta per la spagnola a 18anni), Loreta 1907 e Maria di cui non è stato possibile reperire la data esatta di nascita; il giovane Flaviano con i fratelli e le sorelle aiutavano la famiglia nei campi.

Rientro della bara

Il 16 aprile 1912, a seguito della segnalazione nella lista leva della classe 1892, veniva sottoposto a visita medica presso il distretto militare di Teramo. I medici militari, che trascrissero erroneamente la sua nascita nel mese di aprile, lo descrissero come piccolo di statura (151 cm e torace 0.81), capelli lisci e castani, naso aquilino e storto, mento piccolo, occhi castani, colorito pallido, dentatura sana, segni particolari piccole cicatrici sulla fronte e analfabeta. A ragione della sua bassa statura fu riformato.

Libro d’oro USA dei caduti della 1° guerra mondiale

Nel settembre del 1913, insieme ad altri suoi amici giuliesi, decise di espatriare per tentare la fortuna in Nord America; partì alla volta di Napoli per imbarcarsi tra i 2.354 passeggeri (300 in prima e seconda classe e circa 2000 in terza), sulla nave Prinzess Irene della società tedesca North German Lloyd società/Sud-deutscher Lloyd degli armatori fratelli Leupold di Genova. Il suo numero passeggeri sarà il 100752050148, settore 243 e cuccetta 28.

Il suo nominativo nel libro d’oro USA dei caduti della 1° guerra mondiale

Il 25 settembre 1913 sbarcò ad Ellis Island, nella baia di New York.

Una triste vicenda coinvolse il fratello maggiore Biagio che il 21 maggio 1915 partì, dalla sede di pace di Ascoli Piceno, per il fronte arruolato nel 17° fanteria della brigata Acqui. Il 7 giugno la brigata era sul fiume Isonzo sul ponte di Pieris per arrivare a Turriaco. All’altezza dell’altopiano carsico iniziarono i combattimenti (25 maggio-26 giugno) che portarono alla conquista del paese di San Pietro d’Isonzo, con un bilancio di 400 soldati tra feriti e morti. Successivamente il 17° partecipò alla conquista di Cave di Selz e Vermegliano; durante la seconda battaglia dell’Isonzo (18 luglio-3 agosto), Biagio venne ferito alla coscia destra e riportò anche la rottura del femore. Ricoverato a villa Prister, località San Egidio, nell’ospedaletto da campo del VII corpo d’armata n. 93, morì il 25 luglio 1915 a soli 27 anni; fu il cappellano militare don Vincenzo Calcagni, della diocesi di Ripatransone, a dare l’estrema sepoltura nel cimitero degli Eroi di Aquileia a ridosso della famosa basilica di Santa Maria Assunta.

Logo del 58° reggimento fanteria USA nella 1° guerra mondiale

Intanto a Teramo Flaviano, il 3 agosto 1915, fu nuovamente chiamato a visita medica e risultò renitente alla leva perché all’estero; richiamato per la seduta straordinaria del 29 giugno 1916 fu segnalato al tribunale militare per non essersi presentato a visita di leva.

Devastazioni tedesche in Francia nella 1 G.M. (C) Walter De Berardinis

A New York, il nostro concittadino aveva una stanza in un angusta casa a due passi del fiume Harlem, nell’omonimo quartiere di Manhattan. In vista dell’entrata in guerra, nel maggio 1917, il Congresso americano varò la legge Selective Service/Draft act con lo scopo di arruolare coattamente tutti i maschi dai 18 ai 45 anni d’età, tramite un’apposita e rigida selezione.

Distretto militare Teramo (C) Walter De Berardinis

Non sappiamo se Di Donato fu costretto o si presentò volontariamente beneficiando del fatto che era stata promessa la regolarizzazione agli emigranti che si fossero presentati spontaneamente presso gli uffici governativi sparsi per la nazione. Non sappiamo neanche cosa gli impedì il ritorno in patria come avvenne per tantissimi italiani richiamati anche da oltre oceano ad arruolarsi nell’esercito italiano; furono forse motivi economici o forse contribuì donando derrate alimentari per i suoi connazionali al fronte come chiedeva un manifesto dell’epoca con il volto del re d’Italia affisso in tutti gli uffici, luoghi di lavoro e circoli ricreativi degli italiani all’estero: “l’Italia ha bisogno di carne, frumento, grasso e zucchero. Mangiate poco di questo cibo perché deve andare al nostro popolo, e le truppe d’Italia. Firmato Amministrazione dei cibi Stati Uniti”.

Probabilmente il suo nome comparve nel famoso poster-propaganda dal titolo 2285 New Yorkers volunteered in one week-Is your name on this list? che invitava gli emigranti ad andare a combattere per gli USA o su quello dal titolo Americans all! Victory Liberty Loan con i nomi di altri italiani.

Flaviano Di Donato si registrò all’ufficio locale di reclutamento il 28 aprile 1918, dichiarando come domicilio il numero 172 alla 3a Avenue di New York e come indirizzo di riserva, in caso di decesso, il civico 3939 della 172a Est Avenue dove viveva Nicola Merola, sua carissima amica di origini inglesi probabile per via del nome anglosassone al femminile.

Il 15 maggio 1917, Flaviano Di Donato, viene inquadrato nel 58° reggimento fanteria degli Stati Uniti D’America con la matricola 2791726/7 (58th Infantry Regiment US Army) a Gettysburg in Pennsylvania nella quarta divisione di fanteria.

Flaviano Di Donato sull’Albo d’Oro dell’ITALIA

Nell’aprile 1918 terminò la fase di addestramento a  Camp Greene, nella Carolina del Nord. Sotto la guida del generale americano John Joseph Pershing (chiamato Black Jack, Laclede, 13 settembre 1860-Washington, 15 luglio 1948) e con le Forze di Spedizione Americana (L’American Expeditionary Forces-AEF), contingente militare dell’esercito degli Stati Uniti d’America a sostegno delle forze della Triplice Intesa (Francia, Inghilterra e Russia) dopo la dichiarazione di guerra statunitense all’Impero tedesco il 6 aprile 1917, Di Donato partecipò alla 1a guerra mondiale.

Nel maggio 1918 il reggimento si trasferì in Inghilterra con la RMS Moldavia, piroscafo passeggeri trasformato in incrociatore mercantile armato che fu affondato il 23 maggio dello stesso anno nel canale della Manica dal sottomarino tedesco SM UB-57.

Successivamente il contingente, attraversato il canale della Manica, sbarcò a Calais in Francia, era il 9 giugno 1918. Unitosi con il suo reggimento alla 164a divisione di fanteria francese partecipò alla controffensiva di Aisne-Marne dal 18 luglio al 6 agosto 1918. Poi partecipò alla battaglia di Saint-Mihiel tra il 12 e il 19 settembre per sfondare le linee tedesche ed arrivare a Metz; questa fu la prima battaglia i cui gli americani operarono in autonomia senza il coinvolgimento diretto dei francesi.

La battaglia finale che portò alla resa dei tedeschi fu quella della Mosa-Argonne dal 26 settembre  all’11 novembre 1918 e nota come la battaglia della Foresta delle Argonne lungo tutto il fronte occidentale. Il bilancio fu pesantissimo e tra i 26.277 morti perse la vita anche il giuliese Flaviano Di Donato, morto il 7 ottobre 1918 nel pieno della seconda fase (4-28 ottobre) della battaglia.

La battaglia della Foresta delle Argonne è stata ben rappresentata nel film Il battaglione perduto diretto da Russell Mulcahy e interpretato da Rick Schroder e Phil Mckee uscito nelle sale nel 2001. Successivamente alla sua morte, il suo battaglione di fanteria sfondarono le difese tedesche (Linea Hindenburg) conclusasi con la Battaglia di Montfaucon in cui il suo Reggimento occupò le città di Moselkern e Coblenza, nella regione della Renania in Germania.

Flaviano Di Donato fu colpito sul mento da una mitragliatrice tedesca e, ferito, non fu in grado di raggiungere un luogo sicuro per essere soccorso; fu sepolto temporaneamente nel cimitero di Fays che oggi è un comune francese di 252 abitanti situato nel dipartimento dei Vosgi nella regione della Lorena. La prima sepoltura ufficiale fu a Brieulles-sur-Meuse, comune nel Mosa, sempre nella Lorena, nel nord-est francese, con il nome di Floriano Didinato (matricola 2791726, tomba n. 2 fila A3). Brieulles-sur-Meuse oggi è un cimitero nazionale francese, sistemato nel 1920, contiene un gran numero di tombe francesi e alleate.

Successivamente la salma fu spostata nel cimitero americano Romagne-sous-Montfaucon, comune francese del dipartimento Mosa-Lorena (area 97, fila 68/2, tomba 1232), questa volta con il nome di Florianno DiDonato. Romagne-sous-Montfaucon è il cimitero militare americano più grande d’Europa (superficie di 52 ettari) e vi riposano i resti di 14.246 soldati.

Le difficoltà che i familiari di Flaviano Di Donato dovettero superare per individuare la sepoltura non furono poche: diverse furono le trascrizioni del nome, dallo sbarco negli USA all’arruolamento; dall’approdo in Inghilterra passando per la Francia ed infine la riesumazione del corpo con diversi nominativi: Floriano Di’ Donato; Florianno DiDonato;  Floriano DiDinato.

Il 18 giugno 1920, nel tardo pomeriggio, il papà Domenico si recò presso l’ufficio di stato civile di Giulianova e consegnò la lettera inviata dal governo americano al ministero della guerra italiano dove venne comunicato la morte ufficiale del giovane giuliese, l’iter per la comunicazione in Italia era iniziata già il 17 marzo ma solo il 5 giugno il ministero della Guerra disponeva delle traduzioni.  Il 12 novembre 1921 avvenne la comunicazione ufficiale della morte, di Flaviano al padre Domenico alla presenza dell’allora sindaco Giuseppe De Bartolomei e del responsabile dello stato civile Giacinto Testoni. Il 31 agosto 1922 il capo scorta, Joseph Peters, del convoglio americano che stava girando l’Italia per riconsegnare le salme degli italiani morti con la divisa americana (American Graves Registratio Service convoy to italy) , consegno le spoglie (solo per chi ne aveva fatto espressa domanda) alla famiglia con la bandiera americana con il nome di Florianno DIDONATO al numero di matricola 2791726 dati trascritti nell’albo d’oro dei caduti americani della prima guerra mondiale e custodito oggi nella biblioteca nazionale del Congresso Americano; lo stesso giorno furono fatti i solenni funerali all’interno del cimitero di Giulianova e la salma, con tutti gli onori militari, fu deposta nella piccola cappella nella zona nord-est del cimitero di Giulianova (oggi parte antica), vicino alla cappella di famiglia dei Sechini, dove era sepolto il prete dell’Annunziata don Concezio Sechini prozio da parte materna dello scrivente (il viale centrale che va verso nord) .

Ancora un tragico episodio. Sappiamo che tra la fine del 1943 e l’inizio del 1944, Giulianova fu martoriata dai pesanti bombardamenti della seconda guerra mondiale ad opera degli angloamericani; in uno dei bombardamenti una bomba cadde tra la cappella dei Sechini e dei Di Donato, distruggendo tutto. Il giorno seguente, i familiari e le autorità dell’epoca si recarono sul luogo del bombardamento e si accorso che ignoti avevano rubato la cassettina di ferro che conteneva le spoglie del giovane militare. Dopo il danno la beffa, questo in sintesi la vicenda rocambolesca del corpo del povero soldato, prima seppellito in tre campi militari in Francia; poi disseppellito e portato in Italia ed sfortuna volle che proprio i figli di quei ragazzi che combatterono con Di Donato con i bombardieri centrarono la sua sepoltura. Alla fine della guerra, i familiari fecero edificare una nuova cappella di famiglia sempre nella stessa zona, su una parete di essa ci sono le foto dei due fratelli, Biagio e Flaviano, morti per lo stesso ideale di patria ma soldati di due eserciti diversi.

Alla luce di quanto riportato con le mie ricerche, sarebbe il caso di intitolare una via o/e ricordare anche con una lapide questo giuliese che si distinse nella prima guerra mondiale pagando con la vita per un esercito che non era suo; inoltre è stato l’unico giuliese che contemporaneamente è citato nell’albo doro dei caduti della grande guerra italiano e americano.

 

Bibliografia essenziale

 

William Mitchell Haulsee, Frank George Howe e Alfred Cyril Doyle, Soldiers of the Great War, Soldiers record publishing association, USA 1920; Gary D. Sheffield, Storia fotografica della prima guerra mondiale, Vallardi, Lainate 1992;

Jay Murray Winter, Il mondo in guerra. Prima guerra mondiale, Selezione dal Reader’s Digest, Milano 1996;

Andrew A. Wiest, La grande guerra. La drammatica storia della prima guerra mondiale, Hobby & Work, Milano 2003; AA.VV., Militaria – storie, battaglie e armate (25 volumi), Il Giornale, Milano 2006;

Silvia Pattarini, Biglietto di terza classe, 0111 edizioni, Cocquio Trevisago (VA), 2013;

Linda Barrett Osborne – Paolo Battaglia, Trovare l’America. Storia illustrata degli italo americani nelle collezioni della Library of Congress, Anniversarybooks, Modena 2013; AA.VV., Dizionario enciclopedico delle migrazioni italiane nel mondo, Società editrice romana, Roma 2014;

Gustavo Corni – Enzo Fimiani, Dizionario della grande guerra, Textus edizioni, L’Aquila 2015; Francesco Manocchia, Quando c’era la guerra, ristampa Artemia edizioni, Mosciano 2015; Giuseppe Merlini, Dopo il radioso maggio. San Benedetto del Tronto e la “Grande Guerra”, Tipografia Fast Edit, Acquaviva Picena 2015;

Gianni Palitta, La grande guerra 1914-1918, EmmeKlibri, Milano 2015.

 

Archivi:

Ufficio Anagrafe Comune di Giulianova;  Archivio di Stato di Teramo; Parrocchia di San Flaviano Nara (National Archives and Records Administration)

Sitografia:

www.benning.army.mil, www.archive.org, www.history.army.mil, www.quartermaster.army.mil, www.theshipslist.com, www.libertyellisfoundation.org,  www.lagrandeguerra.info, www.storiaememoriadibologna.it, www.frontedelpiave.info, www.itinerarigrandeguerra.it

Filmografia:

Orizzonti di gloria, Metro Goldwyn Mayer, 1957;

La battaglia delle aquile, Cine Artists Pictures, 1976;

Il battaglione perduto, Twentieth (20th) Century Fox Film Corporation, 2001;

La grande guerra (23 vhs), Hobby & Work, 2002;

Giovani aquile, Electric Entertainment, 2006;

Paolo Rumiz racconta la grande guerra (10 dvd), La Repubblica, 2015;

Grande guerra 100 anni dopo (20 dvd), Corriere della sera, 2015.

 

Ringraziamenti particolari a

Jason Clingerman, del NARA; Martha Sell, del ABMC; il personale dell’anagrafe del comune di Giulianova e dell’Archivio di Stato di Teramo; Don Domenico Panetta e Carlo Pandoli della Parrocchia di San Flaviano; Adina Di Donato, nipote.

 

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Giulianova. Il 3 agosto proiezione in Sala “Buozzi” di “Broken Soul II La Redenzione/ The Redemption”, film “made in Giulianova” premiato come Miglior Film al Tuscany Web Fest 2017.

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Giovedì 3 agosto, alle ore 21.30, verrà proiettato in Sala “Buozzi” Broken
Soul II La Redenzione / The Redemption, film del ventiseienne Lorenzo
Verticelli, in arte Lorenzo Forti, regista ed attore di Giulianova, tratto
da una sceneggiatura originale di Omar Mahjoub, altro ragazzo giuliese, e
prodotto dalla LoEP Lord of Evil Productions. Produttori esecutivi sono
Francesco Mastromauro, che da cinefilo ha voluto sostenere a titolo
personale l’iniziativa, Marco Mastrilli, presidente dell’Associazione
Culturale Altrimondi di Teramo e Lorenzo Verticelli.

Adriana Volpe consegna il premio a Lorenzo Verticelli

“Broken Soul II La Redenzione/ The Redemption” è stato premiato lo scorso
30 luglio come miglior film al Tuscany Web Fest 2017; il Festival è stato
organizzato dal regista toscano Emanuel Nencioni, di cui è presidente, ed
ha riscosso un’enorme successo a livello internazionale affermandosi come
uno dei più prestigiosi palcoscenici di cinema indipendente con la
presenza di oltre 80 opere da tutto il mondo insieme a giovani attori e
registi emergenti e professionisti come Andrea Muzi, attore e regista
celebre per la collaborazione con Pieraccioni. A ricevere il
riconoscimento dall’attrice e showgirl italiana Adriana Volpe e da
Emanuel Nencioni è stato lo stesso Verticelli che nel 2016 era stato
premiato, come migliore interpretazione, al Teramo Comics e nel maggio
scorso nella gara Cosplay svoltasi al San Beach Comix a San Benedetto del
Tronto.
Il giovane regista e attore giuliese ha voluto ringraziare personalmente i
presidenti Emanuel Nencioni e sua moglie Michela Nardi per la perfetta
organizzazione, per l’impegno ed il clima culturale vivace e
stuzzicante che si è instaurato tra i partecipanti al Tuscany. “Senza
dubbio – ha detto Verticelli – tra i migliori e più prestigiosi Festival
di cinema indipendente internazionale. Sono poi grato al Team LoEP che ha
contribuito a conseguire il piu importante premio in un film festival di
cinema, appunto quello per il Miglior Film, e senza il quale non si
sarebbe potuto raggiungere l’importante e gratificante traguardo”.
Il film, le cui riprese sono state effettuate a Giulianova, Tortoreto,
Teramo e San Benedetto del Tronto. ruota sulla vicenda di un padre
costretto a lavorare per un’organizzazione criminale che tiene in pugno
sua figlia. Per riuscire a salvarla dovrà compiere una serie di scelte
discutibilmente morali e cercare di riscattarsi attraverso la redenzione
finale.
Direttore della fotografia Stefania Moscatiello; montaggio Lorenzo
Verticelli; supervisione effetti visivi e PostProduzione Duilio Ballatore;
Sound Design e PostProduzione Tommaso Di Loreto, Supervisione Effetti
Sonori Giulio Nenna, Direzione del Doppiaggio Lorenzo Verticelli, Tommaso
Di Loreto e Stefania Moscatiello. Trailer Duilio Ballatore
Attori: Lorenzo Verticelli, Davide Di Giamberardino, Ludovica Ettorre, Omar
Mahjoub, Asia D’Amario, Luca Furia, Francesco Albani, Luca Di Filippo,
Edoardo Di Benedetto, Andrea Chiriaco, Juliana Nessler, Damiano Tripodi e
Simone Pistilli.
La proiezione è a ingresso libero.

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Giulianova. Scompare Mario Chiappini, il decano dei barbieri giuliesi.

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Giulianova. Ieri sera, all’età di 85anni, presso l’Ospedale civile “Maria Santissima dello Splendore”, è scomparso lo storico barbiere del Corso principale di Giulianova alta, Mario Chiappini. Molto conosciuto in città, aveva l’attività alla fine di Corso Garibaldi al civico 131, nonostante l’età e degli acciacchi, si vedeva spesso in giro per il paese.

L’attività alla fine del C.so Garibaldi

Viveva insieme al fratello Pasquale già bibliotecario alla “Vincenzo Bindi”. I funerali si svolgeranno domani, sabato 19 agosto 2017, alle ore 10,00, presso il Monastero dei Padri Benedettini di Via Gramsci partendo dall’ospedale giuliese. Lascia il fratello Pasquale e la sorella Maria. Alla famiglia giungano le condoglianze della redazione e del direttore. E’ stata sicuramente una figura storica per la comunità giuliese, come uomo mite e un lavoratore instancabile, fino alla fine.

giulianovanews.it

La storica attività su Corso Garibaldi, 131

La storica attività su Corso Garibaldi, 131

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Giulianova. SETTEMBRE… ANDIAMO! Una nuova collaboratrice con giulianovanews.it

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Giulianova. Dal primo settembre, la prof.ssa Lucia Denise Marcone, docente, formatrice e giornalista, inizierà una collaborazione con la nostra testata, soprattutto per parlare dell’universo femminile. Nata e vissuta a Roma. Vive in perenne divenire tra Roma e Giulianova, spesso sogna Milano, le Canarie, Miami, Dubai, Montecarlo, proprio in quest’ordine …… ma poi resta sempre a Giulianova. Cura molto l’intelletto: legge, studia (tanto), multidisciplinarmente e litigare con le I.T.C. E’ una mamma innamorata, definita da molti una mamma “amore e timore”. Ama tantissimo lo sport, welness, bioalimentazione e all’occorrenza vaffa rapido. La sua Mission? Contribuire nel mondo per migliorare le cose e a forte rischio di cause perse.  E’ docente di materie letterarie e storia c/o I.I.S. Crocetti Cerulli di Giulianova; docente formatrice in ambito Comunicazione e Digital Marketing c/o I.T.S. moda Pescara; docente a contratto in ambito Marketing  c/o Università telematica UNICUSANO e giornalista iscritta all’ordine nazionale dei giornalisti del Lazio dal 6 luglio 1994. Benvenuta Lucia!!!

Walter De Berardinis

giulianovanews.it

 

Prof.ssa Lucia Denise Marcone

 

 

 

Mi presento ai gentili lettori del quotidiano online giulianovanews.it alla vigilia di questa collaborazione editoriale nata per caso ma non casualmente. L’occasione è stata una piacevole conversazione con il fondatore di questa utile testata giuliese e la concomitanza tra l’esigenza di essere propensa a comunicare con i propri concittadini sui temi dell’istruzione e della formazione che riguardano noi tutti e il talento e il fiuto giornalistico di Walter De Berardinis nell’individuare “penne” nuove per arricchire il proprio giornale on-line.

La bellezza di fare il giornalista è proprio nella capacità di sviluppare una formamentis di estrema curiosità ed apertura verso tutto ciò che si muove intorno a noi. Questa caratteristica accomuna tutti coloro che hanno il fuoco sacro della cronaca o del commento alla cronaca che è una differente forma di comunicazione giornalistica. Io mi nutro di curiosità, l’ho incorporata dopo anni di “gavetta” nelle redazioni e l’ho applicata al mio percorso di studio, di lavoro ma anche di relazioni umane. Curiosità, riconoscimento dell’altro come persona “altra” dunque portatrice di novità e varietà. E qui si aprirebbe l’eterno dibattito se sia preferibile la tradizione o l’innovazione, se occorre cambiare o custodire e preservare l’esistente; ma su questo discorreremo in un altro articolo dedicato, anche sulla base dei suggerimenti e delle interazioni che perverranno da voi che già considero un po’ “ i miei lettori” . In questo istante, mentre scrivo penso che questa rubrica non ha ancora un nome e dunque sarebbe bello ricevere qualche suggerimento da voi.

Senza tergiversare arrivo all’argomento di oggi: l’inizio di Settembre e la riapertura delle scuole .

Da profonda appassionata di letteratura italiana mi viene in mente un autore abruzzese, un vanto di questa terra, nonché uno tra i miei preferiti: Gabriele D’annunzio.

Su di lui si è scritto e detto molto, forse è il caso in cui il gossip e il marketing hanno offuscato il talento autentico di un autore, anzicchè esaltarlo. Non si tratta di un poeta “ispirato”, bensì di un preparatissimo cultore della letteratura di stampo classico (greco-latino per intenderci, formatosi nel severo Collegio militare fondato dal canonico gesuita di cui prende il nome “Cicognini” di Prato.

Il tema del “superuomo” e della vita “magniloquente”, scelti per soddisfare il proprio ego ma anche per promuovere la propria attività, il periodo storico in cui visse, denso di luci ed ombre, hanno finito per penalizzare la sua genialità letteraria, l’arguzia, la pignoleria, l’estrosità sia espressiva che contenutistica chee metaforica.

Dunque miei cari, come i pastori abbandonano la quiete domestica dei luoghi natii dell’Abruzzo per intraprendere la transumanza e portare le greggi verso pascoli più fertili, così anche noi e i nostri giovani che iniziano la scuola, ci rimetteremo in cammino per scegliere ciascuno la propria meta e le proprie destinazioni con l’auspicio che esse siano migliorative rispetto all’oggi, anche solo di poco, che siano condivise e intessute di fiducia reciproca, che siano emozionanti perché è l’energia che muove il mondo.

Auguro a tutti un buon inizio di Settembre e mi congedo con i versi della poesia “I pastori” tratta dalla raccolta Alcyone

 

Settembre, andiamo. È tempo di migrare.
Ora in terra d’Abruzzi i miei pastori
lascian gli stazzi e vanno verso il mare:
scendono all’Adriatico selvaggio
che verde è come i pascoli dei monti.

Han bevuto profondamente ai fonti
alpestri, che sapor d’acqua natia
rimanga né cuori esuli a conforto,
che lungo illuda la lor sete in via.
Rinnovato hanno verga d’avellano.

E vanno pel tratturo antico al piano,
quasi per un erbal fiume silente,
su le vestigia degli antichi padri.
O voce di colui che primamente
conosce il tremolar della marina!

Ora lungh’esso il litoral cammina
La greggia. Senza mutamento è l’aria.
Il sole imbionda sì la viva lana
che quasi dalla sabbia non divaria.
Isciacquio, calpestio, dolci romori.

Ah perché non son io cò miei pastori?

  1. D’Annunzio

 

Firmato

Lucia Denise Marcone

 

 

 

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Giulianova. Andrea Ciprietti medaglia d’Oro alle Olimpiadi Italiane di Informatica

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Giulianova. Andrea Ciprietti, studente del liceo M. Curie di Giulianova, vince la medaglia d’oro alle OII (Olimpiadi Italiane di Informatica) che si sono svolte presso l’Università degli studi di Trento – Polo Ferrari, dal 14 al 16 Settembre 2017. L’organizzazione delle Olimpiadi Italiane e la partecipazione dell’Italia alle competizioni internazionali e’ organizzata da Miur e Aica, per il tramite del Comitato Olimpico.

Andrea Ciprietti Giulianova

Attraverso iniziative come le Olimpiadi di Informatica si creano le precondizioni per preparare gli studenti al lavoro ed agli ulteriori livelli di studio e ricerca. A maggior ragione l’evento assume particolare significato in quanto costituisce occasione per far emergere e valorizzare le “eccellenze” esistenti nella scuola italiana. Infatti, lo studente giuliese non è nuovo a successi e medaglie frutto del proprio talento, ma soprattutto del grande impegno nel lungo percorso di selezione e allenamento, supportato dagli insegnanti e da un team di allenatori e tutor olimpici dedicato.

Certi di sicuri ulteriori successi la Dirigente, dott.ssa Silvia Recchiuti, i docenti e l’intera comunità del Liceo M. Curie di Giulianova, rivolgono le congratulazioni e l’augurio di risultati sempre maggiori ai suoi “campioni” storici e alle nuove promesse.

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Giulianova. Medaglia D’Oro per i Fratelli Roel e Glenda Narcisi

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Medaglia d’oro per i fratelli Narcisi nella Coppa Italia di Pesistica Olimpica 2017: Glenda Narcisi atleta dell’Esercito Italiano conquista il titolo con 140 kg di totale ( strappo 60 kg e slancio 80 kg)  e Roel Narcisi atleta della A.S.D. Pesistica Athlas Teramo conquista il titolo con un totale di 263 kg ( strappo 113 kg e slancio 150 kg ) con un solo allenamento al giorno per 5 volte a settimana, sempre seguiti dal maestro Anselmo Silvino.

Glenda Narcisi e Roel Narcisi

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PSI Teramo. Antonio Frezza è il nuovo segretario provinciale 

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Si è svolto a Roseto degli Abruzzi  il congresso provinciale del PSI. Eletto Segretario Provinciale Antonio Frezza, già membro del consiglio Nazionale,  succede al dimissionario Giovanni Proti che rimane nel direttivo in qualità di
presidente dell’assemblea.

Antonio Frezza

 

Un congresso unitario che ribadisce la
linea autonoma con un attenzione alle donne oggi più che mai protagoniste
del direttivo con Emma Zarolli, Mariantonietta Cerbo e Filomena
Digianvittorio.

Congresso del PSI a Roseto degli Abruzzi

Roma, 24 settembre 2017

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GIULIANOVA 10 OTTOBRE ORE 18 | SALA BUOZZI SI PRESENTA IL LIBRO “ABRUZZO STARS&STRIPES” di Generoso D’Agnese, Geremia Mancini e Dom Serafini

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OSPITE D’ONORE GERMANO D’AURELIO… ‘NDUCCIO
Martedì 10 ottobre 2017 alle ore 18 a Giulianova, presso la Sala Buozzi in Piazza Buozzi, si terrà l’attesa presentazione del libro “ABRUZZO STARS&STRIPES” di Generoso D’Agnese, Geremia Mancini e Dom Serafini, volume edito per i tipi della casa editrice teramana Ricerche&Redazioni nella Collana “Il senso della vita” diretta da Massimo Pamio.
 
All’incontro, patrocinato dalla Città di Giulianova, prenderà parte, insieme ai tre autori del bel libro, il musicista Germano D’Aurelio (’Nduccio) che ha firmato l’interessante contributo introduttivo al volume. A moderare la presentazione il giornalista giuliese Walter De Berardinis, che svolgerà anche una comunicazione sull’ultimo libro di Benny Manocchia dal titolo “Cronache americane”.
 
“Abruzzo Stars&Stripes” si compone di 176 pagine su carta naturale di pregio delle Cartiere Fedrigoni, cucito e rilegato artigianalmente, e «racconta le storie di cento e cento vite esemplari di abruzzesi costretti a emigrare negli Stati Uniti per tanti motivi – queste le parole di Pamio – : poche pagine che riassumono le loro esistenze. Il lettore resterà conquistato, avvinto, incantato, commosso dalle vicende di eccezionali e spesso ignote biografie. Conosceremo avventure memorabili, l’impresa epico-eroica di Louis Carrozzi, che attraversò a piedi tutto il continente americano, vite straordinarie, quella di Vincenzo Pelliccione, controfigura di Chaplin, esperienze tragiche come quella del Treno degli orfani. Gli appassionati di storia, di sociologia e del romanzesco non saranno delusi; neanche i più curiosi, quelli a caccia di novità che scopriranno notevoli figure di italoamericani delle quali si erano perse le tracce, perché avevano cambiato i loro nomi e cognomi, anglicizzandoli. Uno sguardo al passato, per meglio comprendere il nostro presente».
 
Abruzzo Stars&Stripes è un libro “potente”, dedicato ai tanti abruzzesi emigrati in America: un libro da leggere tutto d’un fiato, che vi conquisterà per stile narrativo e ricchezza di contenuti!

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Giulianova. Un’altra vittoria per la campionessa Glenda Narcisi al Torneo Internazionale  “CHALLENGE 210” di Tramelan Svizzera.

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Pesistica Olimpica.

La neo laureata Campionessa di Coppa Italia di Pesistica Olimpica 2017 Glenda Narcisi, 19 anni atleta del centro sportivo olimpico dell’esercito, allieva del mitico Maestro Olimpionico Anselmo Silvino. Ha onorato L’Italia lo scorso 28 ottobre 2017 al prestigioso trofeo internazionale “CHALLENGE 210 “di tramelan Svizzera .

Narcisi

Rappresenta una delle più storiche e partecipate competizioni europee, giunto alla sua 47esima edizione con ben 180 atleti di livello elevato provenienti da svariate nazioni.
Glenda Narcisi ha voluto dire la sua in terra elvetica, ottenendo il miglior risultato, conquistando una splendida medaglia d’argento nella classe juniores, con un totale di 147 kg sollevati, conducendo un’ottima e sorprendente gara, considerando i pochi mesi di allenamento dalla sua totale assenza dagli allenamenti per ben 5 mesi per addestramento militare.

Glenda Narcisi

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Giulianova. Concerto per i 110 anni dalla morte di Gaetano Braga.

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Associazione Musicale Orchestra Giovanile “I Sinfonici”

Associazione Culturale “G. Braga” onlus

Comune di Giulianova

Gaetano Braga

 

PROGRAMMA DEL CONCERTO CHE SI TERRÀ

 

DOMENICA 19 novembre 2017, alle ore 18,00

al KURSAAL di GIULIANOVA

 

 

Musiche di Gaetano Braga

 

1) Reginella: Scena e Valzer

 

 

2) Concerto n° 1 in sol minore per violoncello e orchestra

Solista: Antonio D’Antonio

Revisione e orchestrazione a cura del M° Sergio Piccone Stella

 

 

3) Reginella: Sinfonia e Finale III atto

 

 

Associazione Musicale orchestra Giovanile I SINFONICI

Direttore Sergio Piccone Stella

 

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Giulianova. Lutto: scompare l’ex giocatore del Giulianova calcio, Renato Cassiani.

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Giulianova. E’ scomparso oggi, all’età di 87 anni, Renato Cassiani, ex giocatore del Giulianova degli anni ’40 e ’50. Lascia la moglie, Lidia Santomo; le figlie Gabriella e Antonella e il fratello Mario, anche lui ex giocatore del Giulianova. I funerali si svolgeranno lunedì 27 novembre presso la Chiesa di Sant’Antonio, 10,30, partendo dalla sua abitazione a Giulianova alta. Renato era nato a Giulianova il 19 settembre 1930. Iniziò nel 1947 proprio con il Giulianova, nell’amichevole contro l’Ascoli.

Renato Cassiani

Dopo i fatti con la Fermana del 4 gennaio 1948, in cui la squadra fu radiata perché i propri sostenitori invasero il campo, Cassiani entra nella neonata Freccia d’Oro, ricostituita dal dinamico commerciante giuliese Vincenzo (Pierino) Di Felice, disputando due campionati. Durante il servizio militare si allenerà e giocherà con il Belluno, al ritorno a Giulianova rientra in squadra per altri due anni; poi approda all’Ortona, al Francavilla ed infine al Notaresco per concludere la carriera. Alla famiglia le più sentite condoglianze della nostra redazione.

Giulianovanews.it

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Giulianova. Editoria. Il 2 dicembre in Sala “Buozzi” presentazione del libro di Adriana Viglione Massi.

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Sabato 2 dicembre, alle ore 17 in Sala “Buozzi”, verrà presentato
il nuovo volume di Adriana Viglione Massi dal titolo: “Elietta racconta. I
miei primi ottant’anni” (Artemia Nova Editrice).
Alla presentazione prenderanno la parola la demo-etno-antropologa
Alessandra Gasparroni, il giornalista Sandro Galantini, che ha firmato la
prefazione al volume, e lo scrittore Mattia Albani. Sarà presente
l’Autrice.

Adriana Viglione Massi

Adriana Viglione Massi è nata a Milano dove ha trascorso la sua prima
giovinezza e compiuto i suoi studi. Nel 1960 si è trasferita a Giulianova,
dove tuttora risiede. E’ vincitrice di premi letterari e si è classificata
nelle prime posizioni in alcuni concorsi, tra i quali nel 2010 il Premio
Letterario Nazionale “Circe-Una donna tante culture”.
La manifestazione è patrocinata dall’Amministrazione comunale.

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Giulianova. Scompare Pierino Stacchiotti, storico dirigente sportivo del Giulianova dei tempi d’oro

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Asd Giuliesi per sempre

12 h

E’ MORTO PIERINO STACCHIOTTI

SE N’E’ ANDATO PIERINO STACCHIOTTI, IL VICE PRESIDENTE DELL’EPOPEA DELLA GLORIOSA STORIA DEL GIULIANOVA CALCIO NELL’ERA DELLA PRESIDENZA DELL’INDIMENTICATO TIBERIO ORSINI, DI CUI FU ANCHE GRANDE E INSEPARABILE AMICO. L’ERA IN CUI NACQUE IL SETTORE GIOVANILE DEL GIULIANOVA CHE AVREBBE VINTO SCUDETTI NAZIONALI E SAREBBE DIVENTATO ANCHE UN MODELLO IN ITALIA, E L’ERA IN CUI IL GIULIANOVA CONSEGUI’ LA PROMOZIONE IN SERIE C NEL 1971 SFIORANDO ANCHE QUELLA IN SERIE B NEL 1972/73 CON LA SQUADRA GUIDATA DA GIBI’ FABBRI.UN GRANDE DIRIGENTE E UN AVVEDUTO IMPRENDITORE, IL RE DELLE BICICLETTE. STACCHIOTTI AVEVA 90 ANNI, I FUNERALI LUNEDI’ ALLE 14,30 NELLA CHIESA DI SAN PIETRO A GIULIANOVA LIDO.
“GIULIESI PER SEMPRE”, IN MANCANZA DI PAROLE NELL’ESPRIMERE IL PROFONDO DOLORE E CORDOGLIO AL FIGLIO LUIGI E ALL’INTERA FAMIGLIA STACCHIOTTI, LO VUOLE RICORDARE CON QUESTA FOTO MENTRE PIERINO TAGLIA IL NASTRO DELL’INAUGURAZIONE DELLA SEDE DELL’ASSOCIAZIONE IL 19 APRILE 2014.
UN FORTE ABBRACCIO, GRANDE PIERINO

IL PRESIDENTE ALFREDO BARNABEI E TUTTA L’ASD GIULIANOVA CALCIO “GIULIESI PER SEMPRE”

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